Canti di pianto e d'amore dall'antico Salento

 

Bompiani 1994
 
Batte ancora nell'entroterra salentino, a sud di Lecce, un cuore costituito da un nucleo di paesi dove si parla la lingua della vicina Grecia. Oggi essi sono appena sette: Calimera, Sternatia, Corigliano, Martano, Zollino, Martignano e Castrignano dei Greci e costituiscono la cosiddetta Grecìa salentina. Non più di trenta o quaranta anni fa del gruppo facevano parte anche i villaggi di Melpignano e Soleto. Se andassimo però indietro nel tempo, fino ai primi del secolo scorso, potremmo vedere come questo cuore, isolato e in verità morente, fosse collocato in un più ampio contesto. E all'elenco già fatto dovremmo aggiungere altri paesi allora grecofoni: Sogliano, Cutrofiano, Cursi, Cannole, Carpignano e Caprarica. Ma lo sguardo potrebbe essere spinto ancora più lontano, nel XIV e XV secolo, fino a vedere come il povero cuore sclerotico di oggi battesse allora vigoroso in un corpo completo e vivo. E ai paesi già citati si avrebbe l'obbligo di aggregarne ancora degli altri, sulla base di documenti d'epoca che ce li danno sicuramente di lingua e culto greci: Galàtone, Galatina, Noha, Seclì, Aradeo, Neviano, Fulcignano, Lucugnano e Bagnolo. Proseguendo questo gioco a ritroso nel tempo in una specie di corsa al passato e vedendo davanti ai nostri occhi fatti e avvenimenti di secoli scorrere sempre più veloci verso il traguardo della nascita di Cristo e ancora oltre, potremmo costatare come quasi tutta la penisola salentina a sud di Lecce fosse greca, e poi gran parte della Puglia e della Campania e della Calabria e della Sicilia.

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