SALVARE LA GRECIA DALLA MORSA DELLA TROIKA

No, non si può più tacere pur sapendo che forse il nostro parlare a nulla vale. Cos'è la mia sola voce contro le decisioni della Troika nei confronti di una delle più ricche terre di questa nostra Europa: la Grecia? Ricca di beni materiali e immateriali. Di paesaggi intatti come il Creatore li ha fatti, di un mare limpido, terso, blu, di cibi che conservano ancora il loro antico sapore a differenza di quelli della gran parte del resto d' Europa che del cibo conservano solo il nome (OGM). Se in Grecia dici "pomodoro" assapori veramente il pomodoro, le albicocche sanno ancora di albicocche e la bionda uva ha la dolcezza del miele. Ma il bene della Grecia più grande, purtroppo, è immatariale: la lingua, e questa non ha prezzo. Non si compra, ci si appropria senza pagare un solo centesimo di euro. E con la lingua ci si appropria del pensiero, delle opere di letteratura, di poesia. Se si potesse far pagare una piccola moneta ogniqualvolta al mondo si dice "Platone", "Aristotele", "Omero", "Saffo", "Kavafis", "Ritsos", "Elitis". Ogniqualvolta ci si riempie la bocca di "democrazia"! I nostri fratelli greci oggi non dovrebbero subire l'affronto insostenibile di non poter più avere, ad esempio,  una fonte di informazione come la Radio e la Televisione. La ERT. L'affronto di non avere più la loro Orchestra Sinfonica Nazionale. La musica.
L'Europa (noi tutti) assiste muta al dramma di un intero popolo che soffre, da lungo tempo ormai,  in modo speciale, devastante, per il carico di sofferenze e rinunce che quel dramma comporta dal punto di vista umano e culturale e non apre bocca, non fiata perché in fondo in fondo pensa, con la mentalità delle Banche e della Finanza che i media di loro proprietà hanno diffuso, che la Grecia, i greci, devono pur avere delle colpe inconfessabili di cui però nessuno svela chiaramente la portata.
Che cosa hanno commesso i greci che noi, i francesi, gli spagnoli, i tedeschi anche,  non abbiamo commesso?
E intanto altri Paesi di questa Europa dell' Euro (noi stessi) sulle sciagure toccate alla Grecia si arricchiscono silenziosamente mentre si ergono apertamente a moralisti.
Barbara Spinelli su La repubblica evoca per la Grecia "la macchia umana", richiama il concetto, tutto greco, di "capro espiatorio". Cara signora Spinelli!
Cosa può aver fatto mai un popolo di dieci milioni di persone per meritarsi per anni questo?
Sono d'accordo con lei.
        Noi non vogliamo un' Europa così. Noi vogliamo un' Europa dei popoli, della solidarietà, della convivenza pacifica, dell' Economia reale, della cultura. Noi vogliamo un' Europa in cui ogni popolo, ogni minoranza, depositi in una ideale Banca Centrale parte della sua spiritualità, del suo pensiero, della sua religione, della sua civiltà. E che questo Capitale immenso diventi un gratuito "Bene comune". Di tutti cioè. Dove ognuno può prendere quello che vuole. Allora sì che vedremmo la Grecia esaltata nella sua ricchezza più feconda.

Basta!  Bisogna dire basta a quest' Europa del denaro, della Troika, dei banchieri che spolpa un intero popolo togliendo oltre alle sostanze l'anima. Leviamo la nostra voce! Parliamo apertamente ai nostri governanti, ai nostri politici di riferimento perché si facciano tramite con l'Europa anche se ciò può sembrare inutile.
Lo dico da europeo, da italiano, da grico della Grecìa salentina.
Anche io voglio dire con il Nobel Odisseo Elitis:

                                         Dissi l'amore, la salute della rosa, il raggio
                                         che solo e dritto riesce a trovare il cuore
                                         la Grecia che con passo sicuro entra nel mare...

Sì, voglio vedere presto la Grecia che con passo sicuro avanza verso il futuro alla pari di tutti i Paesi d'Europa.


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