L’8 e 9 settembre nella Cavea del Parco della Musica a Roma in prima nazionale è arrivato We Want It All di Emio Greco e Pieter C. Scholten per celebrare i 25 anni del loro sodalizio artistico. Non potevo non vedere il grande artista salentino di nuovo ritornato in scena. Non potevo non abbracciare l’amico di anni di nuovo a Roma.
We want it all non è uno spettacolo ma un festival - loro lo definiscono così - in cui propongono undici finali dalle loro circa 60 creazioni presentate tra il 1995 e il 2020. Detto così potrebbe sembrare un “catalogo”, un riassunto. Non è così. E’ assolutamente uno spettacolo nuovo.
Vi sono atmosfere rock e pop, musiche di Bach e di Marilyn Manson, vitalissimi ritmi di pizzica. Ma soprattutto ci sono i Queen: «Voglio tutto, I Want It All cantava Freddie Mercury. Voglio tutto, e lo voglio ora».
La serata è stata ricca di emozioni. We want it all ci ha investiti come un fiume in piena. Una sequenza quasi sacra di momenti pieni di fascino e forza. Momenti mistici e tribali. Vitali sempre. E sempre tesi con sguardo sicuro verso il futuro. Geniale la presenza quasi fisica della natura senza che di essa si potesse vedere nulla: vento, versi di uccelli, piogge torrenziali, silenzi pieni di mistero, tuoni terrificanti e attese. Attese per qualcosa che non si sa se accadrà, rotte da esplosioni musicali improvvise di una colonna sonora magistrale che chiude e apre sempre verso orizzonti futuri.
Bravissimi gli interpreti, bravissimo Pieter, geniale Emio ad inventarsi un personaggio di cui non si conoscono gli esatti connotati ma che si muove in scena come un misterioso demiurgo, un creatore dal quale tutto prende avvio e tutto improvvisamente, ad un suo gesto, finisce per poi nuovamente tornare a nascere. Etereo e imprevedibile come il destino. Comico e tragico come un vecchio dio dell'Olimpo.
Bravo Emio. Bravo Pieter. Siete geniali!
Dopo lo spettacolo gli abbracci fraterni con questo grande artista salentino dalla storia singolarissima e affascinante che un giorno meriterebbe di essere raccontata per intero.
Abbracci anche con sua madre che da Brindisi era venuta qui a Roma a vedere suo figlio danzare. Come faceva la mia. Ah, le madri salentine!
Ho sempre sognato uno spettacolo con Emio Greco, la meravigliosa Beatrice Rana e il sottoscritto.
Il mio è un sogno, lo so. Ma anche i sogni sono reali. Anche se il tempo passa… passa sempre più.